Carla Samorì nasce nel 1964 a Forlì, vive e lavora in provincia di Ravenna.Carla Samorì
Il profondo interesse per le arti visive, in particolare il disegno spingono l’artista a frequentare corsi di perfezionamento, avvalendosi dei consigli dei maestri: Giuliano Giuliani, e Ido Erani in particolare per la tecnica dell’affresco.
E’ sempre alla ricerca di nuove tecniche e plasticità espressiva, indirizzando il suo percorso di ricerca e formativo, ad un personale linguaggio artistico.
Presente in numerose rassegne d’arte contemporanea, riscuotendo dalla critica specializzata, rilevanti consensi per la sua particolare tecnica dell’affresco su tela.
Sue opere sono presenti in collezioni private in Italia e all’estero.

Si sono interessati della sua pittura i critici:

Prof. Vittorio Sgarbi, Salvo Nugnes, Gianni Dunil, Antonio Dal Muto, Paolo Levi, Maurizio Gnali, Salvatore Russo, Federica Pasini, Walter Albonetti, George Pali, Augusto Mori, Elena Cicchetti, Alessandra Rossetti, Renato Natale Chiesa e molti altri.

Pubblicazioni e recensioni:

In Magazine PREMIUM 2018, L’evoluzione dell’Arte Moderna nel XXI secolo, 5° Volume Storia dell’Arte 2017 – Biblioteca Thomas J. Watson del Metropolitan Museum of Art di New York, Effetto Arte Trimestrale, Effetto Arte Dicembre 2015, The best Modern and Contemporary Artist 2015, Catalogo dell’Arte Moderna Mondadori 2015, Arte Mondadori Gennaio 2015, Mensile Arte Mondadori di Novembre 2014, mensile Arte Mondadori di Giugno 2014, Arte Collezionismo pittori e Scultori del 900 – 2014, Catalogo Ufficiale Vernice Art Fair 2014 – Fiera di Forlì, Contemporanea Fiera di Forlì 2013, Catalogo Biennale di Montecarlo Hotel de Paris 2014, Catalogo La Gondola d’oro per l’arte Venezia 2014, I Segnalati di Arte Collezionismo 2014, Biancoscuro rivista d’arte bimestrale – Febbraio 2014.

La storia di una collezione è storia di occasioni, di incontri, di scoperte, si incrocia con curiosità, ricerche, studi. La presenza del suo operato nella raccolta delle stampe e dei disegni nella mia collezione attesta la validità del suo impegno stilistico. Prof. Vittorio Sgarbi

Attraverso un contesto pittorico-tecnico di suggestiva partecipazione, l’artista Carla Samorì si dedica, con evidente impegno, attenta elaborazione e chiaro temperamento, alle sue opere dalle quali scaturisce l’interiorità dei suoi personaggi. Effetti chiaroscurali, sincerità d’immagine e velature morbide e calde avvolgono le sue figure: tra passato e presente, tra memoria e poesia si condensano immagini altamente emotive, di assoluta identità, che penetrano nell’animo.
Scorre sulla tela la tecnica dell’affresco dove l’artista ne esalta il fascino antico e ne evidenzia una creazione moderna, pregna di contenuti. La Figura femminile, vera protagonista nell’opera, gioca un ruolo di primaria importanza; essa si muove liberamente in un’armonia universale ed essenziale di impianto autonomo.
Artista dalla profonda sensibilità, ella ci conquista per le sue qualità pittoriche raffinate e per la compiutezza formale, segno vibrante di sentimento e ricercatezza stilistica. Monia Malinpensa

Carla Samorì, forlivese di nascita, ma ravennate di formazione, ha conosciuto l’arte da diversi anni e benché momenti di sosta ne hanno interrotto l’intimo dialogo, mostra ancora vigore creativo. Ella predilige  la figurazione recitata da donne che si mostrano all’interno di un indefinito costrutto materico, emozioni che acquistano volti che interrogano; protagoniste che per un attimo vincono la forza disgregatrice insita nella fluidità stessa delle emozioni che tendono, per loro natura, a sparire nell’oblio. Antonio Dal Muto Simone De Beauvoir nel 1949 lo chiama il “secondo sesso” la prima opera rivolta alla ricerca della consapevolezza dell’essere Donna e la nostra artista lo incarna perfettamente. La sua agguerrita intimità che sviluppa nelle sue opere, dove la sensibilità è tale che si capta al primo impatto, e ci porta dapprima a vedere e successivamente osservando il soggetto si riesce a respirare un’emozionante introspezione perdendosi nei meandri del femmil sentire. Monia Malinpensa 

Samorì non è assimilabile a nessuna corrente particolare, anzi è talmente originale, anche nella tecnica da poter affermare che le espressioni dei volti dagli occhi visionari, i magri corpi assumono posizioni elastiche e particolari. La nostra artista utilizza una tecnica antica: l’affresco con supporto in tela, e la sua bravuta è tale da riuscire a fissare i colori su intonaco ancora umido e sappiamo che non tutti i colori possono legarsi alla calce quindi l’utilizzo di ocre, marroni, ecrù e beige sono i preferiti e ciò oltre ad essere un tecnicismo Samorì, propone il calore della prima dea adorata dai primitivi: la “Madre Terra”. Federica Pasini